Illustrazioni astronomiche alla Divina commedia

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Популярные отрывки

Стр. 32 - o sia decrepito per età (1). Indi soggiunge: Di gemme la sua fronte era lucente Poste in figura del freddo animale, Che colla coda percuote la gente. (') La favola aggiunge che Aurora invaghitasi poscia del giovane Cefalo, lo rapi e trasportò in cielo, ed a questo
Стр. 49 - d'un modo, ef altro più rimosso » Tr' ambo li primi gli occhi tuoi ritruovi: » Rivolto ad essi fa, che dopo 'I dosso » Ti stea un lume, che i tre specchi accenda, » E torni a te, da tulli ripercosso: » Benché nel quanto tanto non si stenda
Стр. 40 - avca guardato prima, I' vidi mosso me per tutto l'arco Che fa dal mezzo al fine il primo clima; Sì eh' io vedea di là da Gade il varco Folle
Стр. 51 - della stessa chiarezza a qualunque distanza siano poste, perché la grandezza dell'immagine e la quantità di luce che riceve la pupilla da ciascun punto diminuendo l'una e l'altra nella ragione inversa del quadrato della distanza, vi è un compenso, ed ogni elemento d'egual estensione dell'immagine apparente è sempre
Стр. 34 - per l'emisferio superiore all'oriente. In questo modo le case contenevano le costellazioni, che durante la rivoluzione diurna, venivano in ordine successivo a spuntare sull'orizzonte del luogo. La prima casa, quella che conteneva la costellazione che stava per sorgere nel momento della nascita del bambino, o del principio dell'avvenimento di cui si voleva trarre l'augurio, era chiamata
Стр. 51 - I dosso deve essere supposto ad una distanza molto maggiore comparativamente a quella a cui sono gli specchi fra loro, come il sole lo è rispettivamente alle distanze delle diverse parti della superficie lunare, onde tanto gli specchi che queste parti siano
Стр. 49 - Benché nel quanto tanto non si stenda » La vista più lontana, lì vedrai » Come convien, ch'egualmente risplenda.
Стр. 33 - passi coi quali la notte sale, erano già fatti o trascorsi, ed il terzo chinava 'n giuso l'ale, cioè stava per discendere. La difficoltà di conciliare tutte queste circostanze, diede origine a diverse interpretazioni. I più antichi espositori supponendo che il freddo animale che colla coda percuote la gente, fosse lo scorpione, e trovando che la costellazione dello scorpione nella notte dal 7
Стр. 33 - della luna, che sorgeva sull' orizzonte circa alle tre ore di notte, interpretarono che l'Aurora alla quale Dante allude, fosse l'Aurora lunare, e che i tre passi fossero le tre ore notturne decorse. Ma oltre che
Стр. 51 - illuminate in modo eguale. Certamente la spiegazione di Beatrice è falsa, perché non tiene conto della luce assorbita, ma il principio teorico di Dante è giusto, e per quell'epoca doveva essere una verità sublime e di non

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